Achel, noto marchio di birra belga, non è più un birrificio trappista. La birra continuerà ad essere prodotta all’interno delle mura dell’abbazia di Notre-Dame di Sant-Benoît di Hamont-Achel ma, come dichiarato dall’abate di Westmalle padre Nathanaël Koninkx, «da sei mesi non c’è una comunità residente ad Achelse Kluis».
Gli ultimi monaci Cistercensi della stretta osservanza della comunità di Achel si sono infatti trasferiti presso l’abbazia di Nostra Signora del Sacro Cuore di Westmalle, facendo così venir meno uno dei tre criteri fondamentali per poter definire un birrificio “trappista”. Non essendo più sotto la diretta supervisione dei monaci la birra Achel non potrà più utilizzare il logo “Authentic Trappist Product” in etichetta.
Ciò nonostante padre Koninkx ci tiene a specificare che «non molto cambierà per gli amanti della birra. Ci sarà solo una modifica sull’etichetta, sulla quale non sarà più presente il logo», poiché i monaci trappisti di Westmalle sono direttamente coinvolti nelle operazioni di brassaggio di Achel.
Senza Achel, la cui produzione è iniziata nel 1998, l’International Trappist Association – l’associazione che assegna il marchio Authentic Trappist Product – conta ora undici produttori di birra trappista: Chimay, Orval, Rochefort, Westmalle e Westvleteren in Belgio, La Trappe e Zundert nei Paesi Bassi, Spencer negli Usa, Engelszell in Austria, Tynt Meadow in Inghilterra e Tre Fontane in Italia.
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